Canto di primavera

Peppe Cassese

Natura

Mi scruta incantata
dall’albero in festa
e dolce e appagata
mi inebria la testa
coi fiori e coi cori
portati a godere
negli ozi e negli ori
del nuovo piacere.

O giovane o vecchia
mai stanca né arresa
il desco apparecchia
nell’aria sospesa
tra rami odorosi
e prati infiammati
negli occhi festosi
brillanti e intonati.

Mi sfila in cornice
col suo ciabattare
e spoglia mi dice
che vuole arrivare
là dove sicura
nell’essere viva
si veste con cura
ridente e allusiva.

La deca di marzo
col sole monello
di aprile lo sfarzo
fin sotto l’ombrello
il maggio lucente
di rose nel pugno
e calda e vincente
sul petto di giugno.

Mi appare distratta
per nulla esaurita
del vento la matta
da me preferita
e allora mi scuote
con fresca allegria
e ricca di note
mi mostra la via.

E suona col canto
di madre natura
il placido manto
la lieta premura
il sogno e l’amore
di un gioco appagato
il volo di un fiore
da un’ape baciato.

E’ lei primavera
stagione dei cuori
la grande miniera
dai mille colori
che magica splende
qui in terra e la gente
il cielo trascende
col tutto il suo niente.

Peppe Cassese

10/03/2017 22:47| 1453

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I commenti dei lettori alla poesia:

Bellissima e dolce la Primavera, un poco bambina, capricciosa e spensierata, e un poco donna, attenta e dolce, sorridente e mai stanca, che dona fiori e tepore nell'aria insieme a gioia e serenita' dopo il cupo inverno, Grazie! (Antonella Gaggioli)

Devo proprio ammettere che la lettura di questa poesia mi ha fatto vedere con gli occhi e con il cuore, vivendolo, il grande dono della Natura. Mi complimentoe grazie. (Diletta Criti)

Fa molto primavera: complimenti!! (Lara Guerzoni)

Il poeta con questa poesia dipinge la natura come il pittore dipinge la tela, quello che rimane è una serenità che è propria di chi sa "vedere e ascoltare" la natura. Complimenti poeta-pittore... e grazie per il dono ricevuto. (Rosario Marzo)

Bella Leggera Rilassante, leggo, sento i profumi, vedo i colori un tepore mi avvolge. La Ginestra è spuntata a centro tavola, la natura morta sulla tela a me difronte si ravviva, forse la scatoletta di tonno era scaduta!! (Enzo Di Dato)

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